Ispra fa i conti degli incendi boschivi
- ufficiostampa07
- 11 ago
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Durante il 2024 l’Italia è stata colpita da incendi boschivi per una superficie
complessiva di 514 km2 (quasi la metà della superficie del comune di Roma
Capitale).
I dati
Di questi, il 20% (circa 103 km2 - una superficie quasi confrontabile con
l’estensione del Lago di Bolsena) erano composti da ecosistemi forestali. Il 46% dei boschi
bruciati era rappresentato da latifoglie sempreverdi, quali leccete e macchia mediterranea,
il 37% di boschi di latifoglie decidue (che perdono le loro foglie nella stagione fredda e le
ritrovano in primavera) e il 14% di boschi a conifere.
Il bilancio del 2024
Gli incendi avvenuti in Italia nel 2024 sono risultati meno gravi per estensione delle aree
colpite rispetto agli anni precedenti; l’estensione complessiva delle aree percorse da
incendio nel 2024 risulta infatti pari a circa 2/3 del valore medio calcolato nel periodo
2018-2023. La superficie complessivamente bruciata in Italia nel 2024 risulta superiore
solo a quanto bruciato nel 2018 e nel 2019, ma decisamente inferiore a tutti gli anni
tra il 2020 ed il 2023. I numeri risultano nettamente inferiori rispetto al 2023 sia per le
superfici totali bruciate (-52%), che per le superfici forestali bruciate (-34%).
Osservazioni e monitoraggi
È quanto emerge dalle attività dell’ISPRA nell’ambito delle osservazioni e monitoraggi
degli impatti dei grandi incendi boschivi sugli ecosistemi. Lo scopo è quello di fornire ogni
anno un dettaglio informativo a supporto delle politiche per il ripristino e la conservazione
degli ecosistemi terrestri a scala nazionale e locale. I dati relativi alla perimetrazione delle
aree bruciate sono forniti dal sistema European Forest Fires Information System del
programma europeo Copernicus Emergency, ed elaborati da ISPRA con applicazioni di
machine learning per il riconoscimento degli ecosistemi coinvolti negli incendi.
Le serie ISPRA, basate su analisi di osservazioni satellitare ad alta risoluzione sono
omogenee e statisticamente rappresentative a livello nazionale, regionale e provinciale,
sebbene possano differire in modo non sostanziale rispetto a dati ottenuti con metodi di
analisi non omogenea basati interamente o parzialmente su osservazioni in loco.
Dove
La superficie percorsa da incendio diminuisce nel 2024 sensibilmente in Sicilia e
rimane stabile o aumenta nelle altre regioni del Sud, in Sardegna e nelle altre regioni
del Nord, mentre diminuisce nelle regioni del Centro.
Nel 2024 sono state colpite da grandi incendi boschivi 16 regioni su 20. Le sole
regioni Sicilia, Calabria e Sardegna insieme hanno contribuito a più del 66% del totale di
superficie forestale italiana colpita da grandi incendi boschivi. Le regioni che non
presentano grandi superfici bruciate sono la Valle D’Aosta, la Lombardia, Il Trentino-Alto
Adige e il Veneto.
La provincia che ha maggiormente sofferto gli incendi è quella di Reggio Calabria
con 10,3 km2, che da sola rappresenta il 41% del totale forestale bruciato in Calabria e il
10% del totale forestale nazionale percorso da incendio. Anche nella provincia di Cosenza
e in quella di Nuoro sono bruciati rispettivamente 9,4 km2 e 8 km2 di superficie boschiva.
Il 31% degli ecosistemi forestali percorsi da incendio nel 2024 si trova all’interno di aree
protette, appartenenti principalmente a siti della Rete Natura 2000.
Quando
Gli eventi si sono concentrati in gran parte tra i primi di luglio e la prima metà del
mese di agosto con un andamento pari o quasi a quello del valore medio della serie
storica (2006-2023).
Primi dati 2025
Dal 1° gennaio al 9 giugno 2025 risulta una superficie complessiva colpita da
incendi boschivi di 34 km2 (area corrispondente a poco meno della superficie del Parco
Nazionale delle Cinque Terre), i cui quasi 10 km2 appartenenti a boschi e foreste.
Attualmente quasi il 70% delle aree forestali percorse da incendio si trova nella regione
Calabria. La seconda regione attualmente più colpita è il Trentino Alto-Adige (1 km2).




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